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EDICOLE SANFAUSTINESI

Camminando lungo Via Castellazzo, lo sguardo non può che posarsi, oggigiorno, solo su due edicole, ovvero, due piccole costruzioni che, riproducendo in scala decisamente minore le caratteristiche di un edificio  sacro di normali proporzioni è destinato ad ospitare in una nicchia un'immagine religiosa. Nella nicchia, abitualmente, viene riposta l'immagine che mostra il fulgore dell'onnipotenza e della gloria divina, come la figura di Maria Madre di Dio e per questo degna del titolo di Maestà, quale attributo di supremo ossequio. Di edicole o maestà, però, fino agli anni '60 del secolo scorso, lungo la stessa via ne esistevano tre.
 

LA “MADONNINA DEI TRE OLMI”  ora scomparsa. Molti sanfaustinesi  la ricordano. I meno giovani ammantano di nostalgia quel ricordo, perchè  quella maestà segnava il punto d'incontro dei giovani che lì,  sotto l'immagine tenera di Maria, ogni sera, andavano raccontandosi le vicende della propria vita e, spesso, anche quelle  degli altri, fino a notte fonda. E Maria, Mamma tenera e discreta, ascoltava i suoi figli e sorridendo continuava  a conservare nel proprio cuore quelle parole. Quelle soste, davanti all'immagine della “Madonna dei Tre Olmi”. Ispirarono anche al compianto Arciprete Don Enzo Zambelli, una lunga  e bellissima poesia che descrive l'importanza che quel luogo aveva assunto per i sanfaustinesi. Di quel luogo, purtroppo, rimane poco: un solo olmo solitario!. Eppure, quel sito affonda le proprie radici molto lontane. Durante la prima Guerra mondiale (1915-18), raccontano i sanfaustinesi e la loro memoria affonda nell'evento accaduto,  da un  battaglione di soldati che percorreva la strada militare che si snoda a partire da via Canale dell'Erba, zona Case Famiglie Berselli e Ferraboschi, e prosegue per i campi fino a rasentare il Cimitero per proseguire lungo via del Consorzio inoltrandosi lungo i campi fino a Gazzata e Castellazzo, tre soldati,  verosimilmente, si allontanarono e proprio sul  quadrivio formato dalle Vie: S:Faustino, per San Martino, Via Castellazzo e Via Oratori, vennero uccisi. A ricordo di quel tragico fatto, nello stesso luogo, vennero piantati tre olmi. L'albero, infatti, è simbolo della vita e per ricordare quelle tre vite spezzate vennero scelti gli alberi della flora autoctona.  I tre alberi non avevano le stesse dimensioni, uno era molto più grande degli altri e venne denominato l' ”Olma”. Sull' “olma”, appunto, venne collocata un'immagine della Madonna in maiolica, raffigurante Maria che sorregge il Bambino Divino. L'immagine aveva una cornice di legno fatta a forma di casetta ed era inchiodata all'  ”olma”. Negli anni '60, però, tutti tre gli alberi si ammalarono diventando anche un pericolo per il traffico che transitava sulle strade e che andava di anno in anno intensificandosi, fu, perciò necessario abbatterli. L'immagine della “Madonna dei Tre Olmi” venne raccolta dalla mano devota di Bartolomeo Longagnani, ma nel tempo se ne sono perse le tracce. Ora, rimane un solo olmo,  come sentinella solitaria a segnalare  la località dei “Tre Olmi”.
 

LA MADONNINA DI GIACOBAZZI Posta all'inizio di Via Castellazzo, sul podere di proprietà della Famiglia Giacobazzi, si erge un'edicola a forma di colonna quadrata nella cui nicchia è conservata una bellissima immagine di Maria che sorregge sulle ginocchia  il Bambino Gesù, in alto sopra la figura di Maria ecco apparire  l'immagine di Dio Padre e dello Spirito Santo. La bellissima effigie di pregevole fattura è dipinta su ceramica. La maestà venne innalzata a ricordo di un fatto avvenuto nel 1907. I nomi dei protagonisti sono svaniti nei meandri della memoria, ma l'episodio è chiaramente ricordato. Venne teso un'agguato ad una persona che doveva transitare per quella via. L'attentatore favorito da un'alta siepe che correva lungo la strada e dalle tenebre  tese l'imboscata, ma la vittima riuscì a fuggire ed ebbe salva la vita. Quale segno di riconoscenza per la Grazia ricevuta, colui che venne beneficiato  volle innalzare alla Mamma Celeste l'edicola, dando incarico all'ottimo muratore Sig. Regolo Vezzani, di erigere, seppure in misura ridotta, un grande monumento alla fede.
 

LA MADONNINA DELLE GRAZIE La maestà si trova in Via Castellazzo, 36  davanti all'abitazione della Famiglia di Severino Cottafava. La colonna costruita a forma di colonna quadrata contiene nella nicchia una statua di Maria, vestita di bianco: Ella alza leggermente le braccia e le palme delle Sue mani sono rivolte verso l'alto, nell'atteggiamento proprio di coloro che implorano le Grazie dal Cielo. E' denominata proprio per questo: “Madonna delle Grazie”. L'edicola venne costruita nel 1929,  insieme alla casa colonica  voluta dall'Opera Pia per la Dottrina Cristiana, all'epoca proprietaria del fondo per rendere più comodo il lavoro del contadino che poteva così risiedere sul posto di lavoro. La  prima famiglia di contadini che abitò la casa fu la famiglia Riccò, successivamente venne abitata dalla famiglia Caffagni ed infine negli anni '70 venne acquistata dalla famiglia Cottafava Primo che tutt'ora provvede alla cura dell'edicola. La Signora Marianna provvede personalmente a mantenere i fiori davanti all'immagine della Madonna. L'edicola venne innalzata per devozione, non è legata a fatti o ad avvenimenti particolari, piuttosto, l'immagine della Madonnina  giustifica la denominazione del fondo chiamato appunto “Podere Madonnina”.

                                                                             Maria Giustina Guidetti Mariani   

 


UNA SOSTA AI TRE OLMI
(don Enzo Zambelli)

Oh! quanto spesso duolmi
di non conoscer bene
della sosta ai Tre Olmi
le ansie e le pene.
Da mane sino a sera
d'inverno o a primavera
si fermano a frotte
persone ignare e dotte
e passano in rassegna
la vita del villaggio
e proprio val la pena
che alcun ne dia un saggio.
Si ferma quì il fanciullo
e a modo di trastullo
si mette a giocare
e il traffico a intricare.
Un ti combina un furto
un altro ti da un urto
la lite è incominciata
e quando è terminata?
Tre Olmi è un'agenzia
di arte e gelosia:
si cuocion maccheroni
e si pelano capponi
quì c'è una sartoria
che lavora a tutt'affare
si tagliano vestiti
e si fabbrican mariti,
per tutte le misure
per le more e per le scure
per le gialle e per le bionde
si foggiano le onde.
Al chiaro delle stelle
si ferman le donzelle
in cerca di marito
o qualcun che faccia il pito.
Quì c'è l'esposizione
di ogni generazione:
Tre Olmi è alle prese
con la vita del paese.
Anche la mamma stessa
quand'esce dalla Messa
sosta di buon umore
a parlare delle nuore,
e se fretta non la piglia
dice che sua figlia
è tanto laboriosa
e bella al par di rosa,
mentre la sua vicina
è ragazza poco fina
e quella tal signora
il sesso disonora;
intrighi di fidanzati
e bimbi ancor non nati:
progetti e combinazioni
un mondo di invenzioni.
Ed anche il buon papà
talora viene qua:
e tra un sospiro e una fumata
fa qualche chiacchierata:
per il commercio dei porcelli
i giorni non son belli,
per il vino la va male:
passa un funerale
e portano al cimitero
quell'uomo insincero,
un uomo imbestialito
e presto è fallito.
Ti parla in chetichella
di qualche vedovella
che fa girar la testa
con l'andatura lesta.
Un mondo pien d'affari
interessi e bei danari,
con qualche risolino
riprende il suo cammino.
Madonna dei Tre Olmi
quanto spesso duolmi
vederti insalutata
da gente ineducata.
Dal trono di grandezza
Tu parli di purezza
di grazia e di candore
e di sereno cuore.
Converti questa gente,
che fattasi demente,
corre su vil sentiero
lontano da ogni vero.
Madonna, nelle sere
a questa gioventù,
assetata di piacere
Tu parla di lassù
dal trono dei Tre Olmi
perchè i cuori sian colmi
non di perversità,
ma di grazia e di bontà.

- o -

da:"Don Enzo"
Prete, poeta della bontà
di Maria Giustina Guidetti Mariani
pagg. 100, 101.
Finito di stampare nel luglio 2005
presso Litostampa La Rapida
via Garibaldi, 1/A
42013 Casalgrande (RE)
 

by ferant 2008 parrocchia di San Faustino:     tel: 0522 628932          e_mail: parrocchiasanfaustino@virgilio.it